I nostri agrumi ancora una volta osteggiati:
Dopo l’olio del tunisino e il pomodoro del Marocco, Strasburgo ha dato il via libera anche a un accordo per tutelare le arance africane e agevolarne l’export nel Vecchio Continente.
In sintesi, infatti, con 417 sì, 216 no e 66 astenuti, è passato l’Accordo di partenariato tra l’Unione Europea e gli stati della SADC (Botswana, Lesotho, Mozambico, Namibia, Swaziland e Sud Africa).
In particolare, ciò che ha fatto arrabbiare legittimamente alcuni eurodeputati italiani è il rapporto con il Sudafrica, in quanto è stata estesa la tariffa agevolata per l’esportazione di arance fino al 30 novembre, con tanto di esenzione totale entro il 2025 dai dazi doganali.
“Dopo l’olio tunisino e i pomodori marocchini, è la volta delle arance africane: il Parlamento europeo approva l’accordo di partenariato economico tra Ue e Stati africani che estende il periodo di tariffazione agevolata per l’importazione di arance, mettendo a rischio ancora una volta le produzioni italiane”.
Lo dichiara il segretario confederale dell’Ugl con delega al Mezzogiorno, Giovanni Condorelli, evidenziando
In un momento in cui l’agricoltura è l’unico settore che dà segnali di ripresa nel Meridione, l’Europa colpisce le regioni del Sud, in particolare Sicilia e Sardegna, protraendo nel tempo un sistema fiscale iniquo per i prodotti italiani, nonostante la loro migliore qualità”.

Giovanni Condorelli, segretario confederale dell’Ugl con delega alle politiche del Mezzogiorno

Europarlamentare Ignazio Corrao

L′arancia rossa è un patrimonio da preservare
Come se non bastasse anche i limoni sono protagonisti di altre politiche sconsiderate, ne è scoppiato un caso che è arrivato a Strasburgo nel Parlamento Europeo, il Deputato europeo Corrao del Movimento Cinque Stelle ha affermato:
Dopo le arance marocchine e l’olio tunisino adesso vogliono rubarci anche i limoni. In Sicilia mancano all’appello 5.000 ettari di piante di limone che producevano ossigeno, reddito, ricchezza e posti di lavoro. Il Parlamento europeo è responsabile di questo ‘scippo’ perché ha votato accordi di libero scambio – come il Trattato Ue-Marocco – senza assicurare i requisiti di tracciabilità e di etichettatura del prodotto. Così facendo è stato colpito un intero settore produttivo, quello della agricoltura siciliana e di tutto il Sud Italia”.
L’agricoltura italiana – ha continuato Corrao – ancora una volta, viene usata come merce di scambio per la politica internazionale. I limoni venduti nei supermercati arrivano molto spesso dall’altra parte del mondo. Questa politica suicida sta affossando il Made in Italy e porta con sé conseguenze economico-sociali enormi. I limoni siciliani sono in via d’estinzione, come denuncia Coldiretti Sicilia, perché agli agricoltori italiani non conviene più raccogliere i limoni dagli alberi. Negli ultimi quindici anni si è persa metà della produzione nazionale di limoni. Fra due mesi, quando inizierà la stagione della raccolta degli agrumi, ci troveremo in piena emergenza: il Commissario europeo Hogan e il Ministro dell’Agricoltura Martina non possono ignorare l’allarme del settore. Il Movimento 5 Stelle – ha concluso – propone subito la modifica della direttiva sulla tracciabilità e l’attivazione di clausole di salvaguardia per salvare l’agricoltura italiana. Dobbiamo fare in fretta!”
Vuoi farti sentire? Mandiamo un messaggio al ministero dell’agricoltura, per far sapere che la qualità italiana ha ancora diritto di esistere.
Clicca qui sotto per twittare un messaggio, può sembrare poco ma come spesso ricordiamo siamo noi cittadini con le nostre scelte di consumo a spostare l’ago della bilancia:
Come se non bastasse comprare agrumi con la buccia edibile è diventata una impresa: hai mai pensato se quello che prendi al bar è un prodotto privo di cancerogeni sulla buccia?
Ci stiamo sforzando ogni giorno per rifornire i clienti di agrumi del Sud non trattati, ricchi di proprietà, studiati all’estero per la loro unicità, in modo che sempre più produttori possano beneficiare della filiera corta. Presto nel negozio sul nostro sito troverai agrumi italiani, la scelta parte da noi e di sicuro abbiamo capito che non possiamo aspettarci nulla a favore da questa Europa.